Si è riunito a Milano (nella sede Cia Lombardia, prima regione in Italia per la produzione di latte bovino) il Gruppo di Interesse economico Zootecnia da latte; la delegazione piemontese era composta da Gabriele Carenini, Silvano Rovei, Guido Coda Zabetta e in rappresentanza di Cia Novara Vercelli VCO erano presenti il direttore Daniele Botti e Pier Bianchi, allevatore di Anzola d’Ossola.
L’incontro è stato organizzato in seguito alla comunicazione di Lactalis in cui proponeva alle aziende conferenti un prezzo di 57 centesimi/litro per il trimestre gennaio – marzo 2023. Una proposta che riduce di 3 cent/litro il prezzo di dicembre 2022 (60 c/l).
Spiega Botti: “Il dato generale che emerge in questa fase è la mancanza di latte bovino destinato alle produzioni DOP, come dimostra la produzione 2022 di Gorgonzola che registra una flessione del 4%. Molti stabilimenti caseari non hanno avuto a disposizione latte a sufficienza per garantire le loro produzioni casearie. Il precedente contratto, scaduto a dicembre, che portava il prezzo a 60 cent/litro nel corso del mese di dicembre era stato formulato in forma verbale. La proposta di Lactalis, gruppo che per dimensione e importanza è in grado di orientare il prezzo del latte che dalle stalle si conferisce all’ industria casearia, per i primi tre mesi dell’anno è di 57 cent/litro. Cia, insieme alle altre associazioni, ha contestato questa proposta giudicandola insufficiente a coprire anche solo i costi di produzione che le aziende zootecniche si trovano ad affrontare in questo momento. Inoltre Lactalis ha presentato la sua proposta contrattuale esclusivamente ai produttori, senza confrontarsi con le associazioni agricole e con quelle dei produttori. Una scelta giudicata molto scorretta dall’intero modo agricolo, intenzionato a sconfessarla”.