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Alluvione, gelo, siccità: c’è Agricat

A seguito di fenomeni improvvisi che recano danni ingenti alle colture, c’è un nuovo strumento per la gestione dei danni dovuti da alluvione, gelo e siccità: Agricat, il Fondo mutualistico nazionale avversità catastrofali.

Si tratta di un fondo che opera su tutto il territorio nazionale, con adesione automatica per tutte le aziende che presentano domanda unica e quindi beneficiarie degli aiuti diretti Pac.

Il Fondo copre esclusivamente le perdite di resa dovute all’effetto delle avversità alluvione, gelo e siccità, che superano la soglia minima del 20% della produzione media dell’agricoltore, ovvero la produzione calcolata come media della produzione degli ultimi tre anni o degli ultimi cinque escludendo la produzione più alta e quella più bassa.

Come per le assicurazioni agevolate, la produzione media è espressa in termini di valore. Se per le assicurazioni per definire il valore medio per ettaro è utilizzato lo Standard Value, per il fondo AgriCat la produzione media annua è determinata tramite l’utilizzo di “indici di valore” che esprimono l’importo massimo ad ettaro risarcibile da parte del fondo in caso di sinistro. Di fatto il valore indice esprime la quota di ricavo che copre i costi variabili determinati statisticamente. Quindi il fondo AgriCat risarcisce parte dei potenziali ricavi e non il valore commerciale del prodotto come nel caso dello Standard value.

Nel caso si verificassero danni da alluvione, gelo o siccità, il fondo opera secondo le seguenti condizioni: colture permanenti (esclusi agrumi e olivi), colture orticole e vivai – la franchigia è pari al 30% e prevede un limite di indennizzo al lordo della franchigia al 40%; seminativi e altre colture (compresi agrumi e olivi) – la franchigia è pari al 20% e il limite di indennizzo al lordo della franchigia è del 35%. Ciò significa che in caso di danni dovuti ad avversità catastrofali che comportino una perdita di resa, il fondo interviene nel caso delle colture permanenti (escluso agrumi e olivi) se il danno è superiore al 30% del valore indice (ogni coltura ha un valore indice di riferimento), e copre i danni fino al 40% ovvero per un massimo del 10% sul valore indice. Nel caso dei seminativi e delle altre colture, compresi agrumi e olivo, la franchigia è pari al 20% e copre i danni fino al 35% a lordo di franchigia, cioè per un massimo del 15% sul valore indice.

Info negli uffici Cia.